L'UE e lo sviluppo della ricarica domestica per veicoli elettrici

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30-set-2025 13.17.16
Per rispondere all'emergenza climatica, l'Unione Europea richiede ora al settore immobiliare di impegnarsi nella decarbonizzazione al fine di ridurre le emissioni di CO2, dotandosi di una stazione di ricarica ogni 20 posti auto. Come adeguarsi alla normativa entro il 1° gennaio 2027?
 

Il settore immobiliare è uno dei principali responsabili delle emissioni globali.

Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE), le operazioni degli edifici rappresentano oltre il 26% delle emissioni totali generate a livello globale legate all'energia. Questa stima comprende l'impronta di carbonio dei materiali da costruzione, nonché il riscaldamento, il raffreddamento e l'illuminazione. In Europa, in particolare, gli edifici sono i maggiori consumatori di energia.
 

Forte pressione fiscale ambientale 

Le normative europee stanno diventando sempre più severe per accelerare il processo di decarbonizzazione, soprattutto per quanto riguarda il settore edilizio. L'UE prevede di raggiungere l'obiettivo di ridurre le emissioni del settore del 6% all'anno modernizzando gli edifici (compresi isolamento, vetri e ventilazione) e utilizzando energie rinnovabili e materiali sostenibili nella costruzione.
 
La ristrutturazione degli edifici per renderli più efficienti dal punto di vista energetico contribuisce anche a ridurre le bollette energetiche, riducendo il consumo di elettricità. Ciò può ridurre la povertà energetica e rendere l'Europa più indipendente dal punto di vista energetico.

Un nuovo impulso alla transizione energetica nel settore immobiliare
La direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici (DPEB) o EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) firmata all'inizio del 2024 mira a promuovere l'efficienza energetica globale negli edifici.

 

Nuova spinta all'efficienza energetica nel settore immobiliare

La direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici (EPBD) è stata rivista all'inizio del 2024 per migliorare il rendimento energetico degli edifici. La direttiva EPBD mira a promuovere le ristrutturazioni, a sostenere una migliore qualità dell'aria, a digitalizzare i sistemi energetici per gli edifici e a realizzare infrastrutture di mobilità sostenibile.
 
Per quanto riguarda gli edifici residenziali, gli Stati membri dovranno ridurre la prestazione energetica media del loro patrimonio edilizio residenziale di almeno il 16% entro il 2030 rispetto al 2020 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, il 16% degli edifici con le peggiori prestazioni energetiche dovrà essere ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033.
 
Gli Stati membri dell'UE hanno due anni di tempo per adottare la direttiva EPBD nella propria legislazione nazionale.
 

Cosa ci si aspetta dagli Stati membri

La Direttiva EPBD introduce molte misure. Per citarne alcune:
 
  • Ove tecnicamente possibile, i Paesi dell'UE dovranno installare pannelli solari su edifici residenziali, pubblici e non residenziali entro il 2030 e garantire che tutti gli edifici siano pronti per le installazioni solari.
  • Gli Stati membri dovranno eliminare i sistemi di riscaldamento e raffreddamento a combustibili fossili entro il 2040 e le sovvenzioni per le caldaie autonome a combustibili fossili saranno vietate a partire dal 2025.
  • Gli Stati membri dovranno sostenere la diffusione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici negli edifici, consentendo la ricarica intelligente e rimuovendo le barriere per l'installazione dei punti di ricarica. 

Approfondiamo l'ultimo punto.
 

Sviluppo della ricarica domestica

Finora, la mancanza di accesso alla ricarica dei veicoli elettrici nei condomini ha ostacolato l'adozione diffusa dei veicoli elettrici.

La Direttiva EPBD prevede che gli edifici residenziali e i luoghi aperti al pubblico (centri commerciali, uffici, ecc.) dotati di parcheggio debbano essere equipaggiati con stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Finora, la maggior parte dei proprietari di case aveva il vantaggio di utilizzare parcheggi privati al coperto o all'aperto. La Direttiva EPBD cerca di facilitare la ricarica dei veicoli elettrici agli inquilini dei condomini.

Attualmente oltre il 90% delle ricariche avviene in ambito domestico, evidenziando come circa 2 abitazioni su 3 (62%) nel nostro Paese non dispone di un garage in cui installare questi sistemi di ricarica. Solo il 38% delle abitazioni italiane è dotato di garage o posti auto adatti all'installazione di un sistema di ricarica.

La ricarica domestica privata è essenziale per ridurre i costi di proprietà dei proprietari di veicoli elettrici. In Italia si spendono circa 0,335 euro al kWh per la ricarica domestica, con un costo di circa 19,63 euro per una ricarica completa. La ricarica domestica viene effettuata alla tariffa del fornitore di energia e presenta i maggiori vantaggi nelle ore non di punta (mentre la ricarica pubblica è più costosa). Senza dimenticare che la ricarica notturna è anche più pratica.

 

Infrastrutture di ricarica nei nuovi edifici

 
È molto più facile pianificare l'installazione di un'infrastruttura di ricarica quando si costruisce un nuovo edificio piuttosto che ristrutturare edifici esistenti che non hanno preso in considerazione la ricarica dei veicoli elettrici in fase di progettazione.
 
Il costo del precablaggio del parcheggio di un edificio al momento della costruzione è nove volte inferiore a quello dell'adeguamento del parcheggio di un edificio esistente.
 
La Direttiva EPBD richiede il pre-cablaggio per almeno il 50% dei posti auto nei nuovi edifici con più di tre posti auto a partire dal 1° gennaio 2027.
 
Le stazioni di ricarica devono avere una potenza sufficiente per consentire l'uso simultaneo. Devono inoltre essere in grado di effettuare una ricarica intelligente e bidirezionale (ENG).
 

Rimuovere gli ultimi ostacoli con il "Diritto alla spina"

 
La necessità di un posto auto dedicato, il costo dell'installazione o la necessità di ottenere il consenso del proprietario o dell'amministratore dell'edificio per installare una stazione di ricarica scoraggiano molte persone che vivono in condominio dal passare all'elettrico.
 
Introdurre il "diritto alla spina" significa che i proprietari o i gestori degli edifici devono approvare le richieste di installazione delle stazioni di ricarica da parte degli inquilini. Questo dovrebbe eliminare gli ostacoli normativi, come la necessità di ottenere il consenso del proprietario (per gli inquilini) o dell'associazione dei comproprietari, e rendere più facile l'installazione di caricabatterie domestici per chi vive in condominio.
 

Verso una maggiore efficienza energetica degli edifici

 
In futuro, anche gli edifici dovranno essere dotati di contatori e sistemi di monitoraggio per tenere traccia dei consumi energetici, consentendo una gestione più efficiente dell'energia. Per ottimizzare le operazioni degli edifici, si stanno sviluppando algoritmi intelligenti che mirano ad aiutare a gestire meglio le prestazioni energetiche analizzando i dati di utilizzo raccolti da sensori o contatori elettrici. Questi strumenti consentiranno una gestione preventiva degli edifici.
 
Se desiderate essere supportati nel vostro progetto di installazione di infrastrutture di ricarica, contattate il nostro ufficio commerciale.
 
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